12. PI - Il ristagno – Management per paura

Si trovano abbastanza spesso persone come quelle descritte nel dodicesimo esagramma: colossi con i piedi d’argilla, individui potenti e arroganti che vivono il loro potere esteriore come rimedio alla loro pochezza interiore.

Potremmo definire lo stile di queste persone come leadership del terrore: dipendenti trascurati e terrorizzati, adulazione richiesta, benefici distribuiti secondo la logica delle amicizie o dei favori, … tutto gira attorno ai benefici personali di chi ha il potere e del suo clan di sottomessi seguaci che, a loro volta cercano schiavi sottomessi.

Il libro dei mutamenti condanna queste persone, e le conseguenti situazioni, senza remissione, ma avverte che il tempo di dominio di questi “ignobili” è comunque lungo, destinato a finire, ma lungo. È una realtà non facile da accettare, ma è noto che il management per paura funziona e produce persino risultati economici. Eppure l’I Ching non parla di successo, poiché secondo le leggi di natura il denaro e il potere che poggiano su elementi oscuri, sul “male” sono destinati a crollare: il vero successo è l’armonia del mondo.

Tutte le indicazioni dell’esagramma sono destinate al saggio che deve fronteggiare la situazione descritta: è al saggio che sono dedicate le parole e le attenzioni dell’I Ching.

Il saggio rimane fedele ai suoi principi, non si mischia, si ritira in segretezza, vigile in attesa di tempi propizi. Ma non si tratta di fuga o di chiamarsi fuori dal governo: il saggio riconosce le fondamenta sbagliate del governo eppure, se deve, rimane al suo posto, evita di diventare complice, non si lascia comprare a nessun prezzo, rifugge l’adulazione che pure potrebbe ottenere.

E quando il ristagno scema, quando il tempo degli ignobili termina, il saggio è pronto alla ricostruzione, ma prudente, vigile e non dimentica il pericolo. Poiché se i tempi oscuri terminano per legge naturale, la luce ha bisogno di costante proattività per risplendere.