Com’è possibile che il lancio delle monete predica il futuro?

Questa è la classica domanda degli scettici, di chi vorrebbe rifiutare il concetto stesso di divinazione, ma ne è allo stesso tempo tentato.

Com’è possibile che il lancio delle monete o la scelta delle carte predica il futuro?

Questa domanda mi è stata posta talmente tante volte da risultare monotona, se non fosse perché evidenzia spesso una reale curiosità verso un mondo sconosciuto. E la curiosità è la molla che manda avanti il mondo.

Ovviamente posso dare la mia risposta, il mio pensiero, che non ha nulla a che vedere con la verità, che io non conosco.

Il lancio delle monete, o la scelta di qualche carta, non predice il futuro. Racconta, semplicemente, come il nostro modo di essere, le nostre abitudini, i nostri comportamenti, ci conducono ad un probabile futuro e quali sono le scelte che molto probabilmente questi elementi ci condurranno a fare.

Il bisogno di avere una guida nelle difficoltà o nelle scelte è, secondo me, uno dei bisogni primari dell’essere umano, quanto mangiare o bere. Per questo le modalità inventate dall’uomo per avere risposte sono innumerevoli, dallo studio del volo degli uccelli alle carte, o a libri specifici.

I primi coloni bianchi del Sud Africa erano cristiani convinti, anche un po’ integralisti. E sappiamo che la Chiesa tuona spesso contro le pratiche di divinazione. Eppure, ed è storicamente riportato, quando dovevano prendere decisioni importanti aprivano la Bibbia e dal versetto, scelto casualmente, capivano qual era la decisione giusta, che veniva ritenuta in sintonia con la volontà di Dio.

In altre culture, e in altri tempi, l’interpretazione della volontà celeste era demandata ad individui che, magari attraverso pratiche di meditazione incentivate dal consumo di specifiche droghe sacre, sapevano mettersi in comunione con gli Dei e trovare le risposte.

Con ciò non voglio dire che se, da sempre, l’essere umano segue queste strade, esse sono automaticamente VERE. Certo, se certe pratiche esistono da millenni, significa che funzionano, e sono indiscutibilmente utili.

Quanto alla risposta alla domanda, posso offrire due risposte diverse, probabilmente complementari tra loro.

La prima è che quando abbiamo bisogno di indicazioni la scelta migliore è quella di affidarci a ciò che chiamiamo Dio, e non spetta a noi discutere se sceglie un esagramma dell’I Ching o una carta dei tarocchi o un fulmine a ciel sereno per manifestare la Sua volontà. Gesù disse: “Bussate e vi sarà aperto, chiedete e vi sarà dato” ma, a parte la preghiera del Padre Nostro, non indicò o vietò specifiche modalità.

La seconda risposta è nella fisica quantistica, nella sincronicità e in altri principi piuttosto complessi, ma ormai ben noti e studiati approfonditamente. Ed è affascinate notare come alcune delle leggi della fisica quantistica sono descritte, con vocaboli diversi, nella Kabbalah ebraica.

Tutti i metodi di divinazione hanno in comune la chiarezza interiore della domanda, la disponibilità ad accettare la risposta ed un profondo momento di comunione con l’universo, in cui da soli o tramite il supporto di una persona e /o di oggetti si giunge ad attimi di chiarezza e consapevolezza che ci guidano. In fondo … è tutto qui.