Divinazione

È ovvio che oggi non parliamo di un valore femminile. Siamo però sempre nell’ambito dell’equilibrio maschile – femminile.

Il compito della divinazione è sempre stato duplice:

  • la conoscenza del futuro finalizzata a prevenire pericoli, o almeno a conoscerli per affrontarli nel modo migliore
  • la conoscenza della volontà degli spiriti (del cielo, degli dei)  per prendere decisioni importanti

In entrambe i casi la divinazione aveva come fine la sopravvivenza del gruppo, il bene della tribù. Non era affidata in maniera casuale a qualcuno: nell’antichità lo sciamano era un individuo riconosciuto come chiamato o predestinato a fare da ponte tra presente e futuro, tra Cielo e terra, tra il Mondo degli spiriti e il mondo degli uomini. E non di rado era una persona dal sesso indefinibile poiché doveva racchiudere in sé valori ed energie sia maschili che femminili.

Il passato ci ha trasmesso storie di individui che, volendo contrastare il destino, sono andati incontro a tragedie terribili, come Edipo o Paride, passandoci il messaggio che il destino sia ineluttabile: Edipo ha effettivamente sposato sua madre e Paride + realmente stato la torcia che ha incendiato e distrutto Troia. Non sappiamo cosa sarebbe accaduto se Edipo e Paride fossero stati uccisi, come era stato deciso per evitare le tragedie, o se fossero stati allevati e amati dalle loro madri e famiglie  sfidando il destino. Ovvio che non possiamo saperlo. Eppure i miti esistono per istruire gli uomini. La lezione che abbiamo tratto da questi miti è che sia impossibile sfuggire il destino., e la volontà umana non può nulla contro la volontà divina.

C’è un’altra chiave di lettura, ed è quella delle scelte. Di fronte all’oracolo i genitori di Edipo avrebbero potuto fare altre scelte, e così per Paride.

Ciò che l’oracolo aveva predetto non si sarebbe potuto realmente compiere senza il contributo delle scelte umane, che in questi casi si sono rivelate fallimentari.

Certo, la storia non si fa con i “se” (di buoni propositi son lastricate le vie dell’Inferno), ma la vera lezione da imparare non è quella dell’impossibilità di sfuggire il destino. La conoscenza del destino, l’interrogazione degli oracoli, porta sempre a delle scelte umane. Non c’è dicotomia tra volontà e destino, ma solo unione.