Domande, risposte e I Ching

Nel coaching definire l'obiettivo è una fase fondamentale. Ma anche per l'I Ching una domanda ben definita rende più semplice l'interpretazione della risposta

Per un buon coaching si passa un certo tempo a definire l’obiettivo. È ovvio? Probabilmente sì. Se non so esattamente dove voglio arrivare è estremamente difficile trovare il modo migliore per farlo. E poi un obiettivo deve avere alcune caratteristiche, ben precise, e questo fa sì che il percorso che si fa per definire l’obiettivo chiarisca molte idee confuse e vaghe.
Nella strada che si fa per definire l’obiettivo si scoprono molti aspetti di sé, e più si è scavato per giungere alla definizione, più diventa poi facile il raggiungimento. Ma torneremo più volte su questo punto. La cosa paradossale è che molti che accettano e condividono le frasi che ho scritto, quando si rivolgono all’I Ching fanno domande assolutamente vaghe e, soprattutto, su cui non hanno riflettuto che qualche istante. In senso generale, e qui sta l’aspetto divinatorio dell’I Ching, il Libro dei mutamenti è perfettamente in grado di rispondere a domande vaghe, ma il problema è che ben difficilmente chi ha posto una domanda vaga riesce a capirne il responso. Faccio un esempio pratico, e spero non me ne voglia la persona che mi ha scritto per avere un aiuto nell’interpretazione. “Che possibilità ci sono che io sia incinta?” Certo, è un buon sistema per porre una domanda considerando che in tutti i testi si legge di non porre domande che richiedano una risposta del tipo “sì o no”. Però, mettetevi nei miei panni, o in quelli del Libro dei Mutamenti. Se la richiedente fa sesso, e se pone la domanda si presume di sì, non usa contraccettivi, o usa metodi scarsamente sicuri, ci sono un discreto numero di possibilità che sia incinta. Un responso possibilista è quindi altamente probabile, ma un responso possibilista è difficile da interpretare. Il responso potrebbe anche indicare una gravidanza. Ma probabilmente indicherebbe una situazione di estrema felicità se la gravidanza è desiderata, e di estrema infelicità se la gravidanza è invece indesiderata. Ovviamente vale anche il contrario. La conseguenza è che si va ad una fase di stallo: chi ha fatto la domanda sa cosa vorrebbe, qual è l’obiettivo, ma non riesce ad interpretare. Chi potrebbe aiutare ad interpretare (in questo caso io) non ha la più pallida idea del reale obiettivo della persona. E quindi? È vero che l’I Ching va interrogato evitando domande che prevedano risposte del tipo sì o no, ma è ancora più vero che le domande vaghe o confuse hanno poche probabilità di ottenere risposte chiare. Nel particolare caso descritto, la soluzione più semplice alla domanda posta può venire da un test di gravidanza comprato in farmacia, ma probabilmente dietro alla domanda vi sono desideri o paure. Meglio quindi dar voce ai propri desideri, o alle proprie paure, cercando nell’I Ching quella guida che è perfettamente in grado di darci.