Periodo difficile, ma l’I Ching me l’aveva detto

La crisi c’è, e si sente. Ed ecco che l’I Ching mi segnala l’importanza del risparmio.

So benissimo che quelli che lavorano nell’ambito del benessere, del coaching, e della qualità di vita raccontano, soprattutto in questo periodo, che la crisi non esiste, che mai come ora hanno avuto un successo strepitoso, che sono diventati ricchi in pochi giorni. Per me non è così. E ci sono molti segnali di crisi in tutti i settori.

Non voglio disquisire se chi racconta di grandi exploit economici in questi tempi sia molto più bravo di me (probabile), o sia più fortunato, faccia cose migliori, o semplicemente desideri proporsi come persona di grande successo (io non credo che il successo si misuri solo dal denaro), ma voglio solo raccontare come l’I Ching, ormai da mesi, mi segnali una fase di stallo economico.

Infatti da alcuni mesi quando chiedo informazioni sul lavoro, e sulle prospettive dei diversi progetti che seguo, nella risposta compiono quasi sempre l’esagramma 62. SIAU KO – La preponderanza del piccolo e l’esagramma 25 U UANG – L’innocenza, più volte con la linea mobile al secondo posto.

Sono due segni che, con diverse modalità, indicano momenti di scarse entrate economiche.

L’immagine dell’esagramma 62 dichiara che il nobile, nelle sue spese, pone attenzione alla parsimonia: un chiaro invito al risparmio.

La linea mutante al secondo posto del segno 25  dichiara che “Se arando non si pensa al raccolto e sterpando non all’uso del campo, allora è propizio imprendere qualche cosa”: in pratica per essere allineati con l’universo in questo momento non bisogna pensare ai risultati del lavoro, ma pensare solo a svolgere bene il proprio compito.

Le indicazioni sono chiare. Anche se forse vorrei qualcosa di diverso.