Non di solo pane vive l’uomo

Molti sostengono che una delle basi portanti dell’Europa sia la comune radice cristiana. E allora …

Nulla di strano: spesso l’uomo modula la religione a proprio uso e consumo, dimenticando che definirsi aderente ad una specifica fede religiosa significa seguirne i precetti, gli scritti, gli editti. Altrimenti non si tratta di Religione. Se comunque crede in un Dio o desidera che la sua vita sia in qualche modo arricchita da alcuni Valori, si parla di religiosità o spiritualità, non di Religione.

Ed ecco che la cristiana Europa, attraverso i suoi cittadini e le sue istituzioni, si dimostra decisamente lontana da molti precetti cristiani. Già, perché nei Vangeli sono contenuti molti inviti sui comportamenti da tenere, alcuni dei quali sono stati integrati nei precetti della Chiesa cattolica, e recentemente ricordati da Papa Francesco, come Opere di Misericordia. E, tanto perché i giorni del catechismo sono probabilmente lontani, ecco l’elenco.

LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA SPIRITUALE

  1. Consigliare i dubbiosi
  2. Insegnare agli ignoranti
  3. Ammonire i peccatori
  4. Consolare gli afflitti
  5. Perdonare le offese
  6. Sopportare pazientemente le persone moleste
  7. Pregare Dio per i vivi e per i morti

LE SETTE OPERE DI MISERICORDIA CORPORALE

  1. Dar da mangiare agli affamati
  2. Dar da bere agli assetati
  3. Vestire gli ignudi
  4. Alloggiare i pellegrini
  5. Visitare gli infermi
  6. Visitare i carcerati
  7. Seppellire i morti

Essendo io, dichiaratamente, una delle persone che si affidano alla spiritualità e non alla religione, posso (credo) permettermi di dichiarare opinabili le opere di misericordia spirituale.

  • Consigliare i dubbiosi serve a poco: meglio ascoltarli affinché trovino le risposte. Il consiglio rischia ben troppe volte di diventare fonte di orgoglio, o di farsi i fatti altrui. Io concordo con Mafalda: non datemi consigli, so sbagliare da sola.
  • Insegnare agli ignoranti … certo, purché vogliano imparare!
  • Ammonire i peccatori … preferisco “chi è senza peccato scagli la prima pietra”
  • Consolare gli afflitti e, aggiungerei, con totale mancanza di carità cristiana, cercare di non farsi sopraffare dalle afflizioni dei lamentosi per hobby!
  • Perdonare le offese certo che sì, ma solo perché portare rancore è faticoso e poco salutare.
  • Sopportare pazientemente le persone moleste. No, meglio fuggire a gambe levate!

Però è soprattutto sulle opere di misericordia corporale che questa cristiana Europa cade miseramente, al punto che spesso il richiamo al crocifisso è inversamente proporzionale alle intenzioni di accoglienza o carità verso i migranti.

Ma non cade solo qui, la cristiana Europa. Ho scoperto in questi giorni, e confesso di non aver verificato, che in caso di catastrofe naturale è possibile rimediare i danni sforando i limiti imposti, ma in misura variabile in funzione della produttività economica della zona colpita.

Come a dire che se il terremoto colpisce Città del Vaticano conta di più il fatturato dei venditori di souvenir piuttosto che la Cappella Sistina. Scusate, ma non ci siamo.

Non di solo pane vive l’uomo.

Lo dice il Vangelo.

La cristiana Europa pecca sia nella conoscenza delle Sacre scritture sia in quella delle più recenti e vincenti scuole di business. Il denaro muove sicuramente il mondo, ma non muove l’essere umano.

Paradossale, vero? Eppure è così, in linea di massima.

Ed ecco che recentemente si sono spesi fiumi di inchiostro per raccontare che il fondatore di Facebook (che, direi, è maestro nel produrre denaro) è un appassionato di storia, conosce il latino e coltiva un’infinità di interessi che non sono certamente dedicare ore al come-fare-a-far-soldi.

Ecco: se l’Europa non impara che per creare il futuro bisogna affidarsi a qualcosa di diverso dal denaro, è decisamente destinata allo sfascio.

Su una cosa, però, hanno ragione coloro che tentano di bloccare i migranti. No, non sul costruire muri: la grande muraglia cinese non ha mai fermato nessuno! Hanno ragione sul fatto che permettere a migliaia, milioni, di persone che hanno usi, costumi e religione diversa, di stabilirsi nelle nostre terre, porta inevitabilmente a profondi cambiamenti sociali e culturali, con buona pace di tutti coloro, io compresa, che si battono per l’integrazione.

Lo sanno benissimo i nativi americani, gli aborigeni australiani, i Maori, le popolazioni autoctone del Sud Africa, gli Incas … e buona parte del mondo al di fuori dell’Europa perché proprio gli europei, da immigrati nei loro territori, ne hanno cambiato usi, costumi, religione e storia.

Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te. Lo dicono le Sacre scritture. Noi l’abbiamo fatto per secoli. Ora possiamo cercare di limitare il ritorno. Ma, per favore, non fatelo in nome delle radici cristiane!